Venerdì 31 Maggio 2019 alle h. 10. 15 a Pavia presso la Mostra Permanente di Carlo Mo sarà inaugurata la mostra “Il disegno delle parole”.  Gli alunni della classe 3°E della Scuola Secondaria di 1°grado Leonardo da Vinci, esporranno i loro studi guidati dalla Prof. Emanuela Volta.

Dopo un lavoro di approfondimento su uno dei più importanti artisti del novecento di cui Pavia è stata, in qualche modo, la patria, i ragazzi hanno vissuto l’esperienza di entrare in contatto diretto con le opere raggiungendole con il trenino turistico e concludendo la mattinata con la visita alla casa-studio dell’artista.

Ognuno di loro ha disegnato una indicazione per ogni opera che appartiene al percorso di Mo a Pavia edito da Ibis. Le sculture sono state disegnate nelle parole. Un percorso altro tracciato dai ragazzi con le loro emozioni, sentimenti, logiche, cultura e manualità.

Paola Mo, figlia dell’artista, insieme al Dirigente Scolastico Stefano Gorla e alla Prof. Paola Resegotti taglieranno  il nastro di ennesimo colloquio tra scuola, città, e mostra permanente.

Aprirà la mostra la didascalia di Rithmo, la scultura appena posizionata in Piazza Dante.

Carlo Mo nacque a Piovene Rocchette nel 1923, studiò a Genova e nel 1942 si trasferì a Pavia dove prosegui gli studi universitari. Nel dopoguerra partì per l’Africa e nel 1953 tornò in Italia esponendo in personali a Milano, Roma e Messina e nel 1954 espose alla X Triennale di Milano. Dal 1964 al 1968 ebbe un enorme successo internazionale curando le scenografie di concerti e opere teatrali alla Certosa di Pavia. Nel 1968 in occasione della XV Triennale di Milano collaborò attivamente per la realizzazione del progetto Intervento in un centro antico, uno dei primi esempi europei d’isola pedonale, oltre al lavorare alla scultura in acciaio inox Equilibrio, davanti al palazzo della Triennale a Milano e nel 1969 gli viene affidato dal governo del Madagascar l’incarico di un monumento al Portatore Malgascio, collocato ne1 1970 ad Andapa. Tra il 1970 e 1980 ebbe una serie di mostre personali e collettive presso la Galleria Paolo Barozzi di Venezia, la Galleria del Naviglio di Venezia e Milano, la Mostra Mercato di Bologna e Basilea, la Galleria Il Prudo di Locarno, la Galleria Tecno di Milano, Bruxelles e Amsterdam e sue opere entrarono in molte collezioni pubbliche e private di cui ricordiamo il Museo Hirshon di Washington e la collezione privata Betty Parson. Nel 1985 rappresentò la scultura italiana a Tokio e nel 1986 partecipa alla quadriennale di Roma e ottenne la Cattedra di scultura presso la Nuova Accademia di Milano la cui Aula Magna oggi è intitolata a suo nome. Tra il 1987 e il 1998 realizzò una grande scultura per una nave da crociera americana e quattro grandi sculture per Pavia, tra cui Alboino e Teodolinda Re Longobardi, in acciaio inox saldato e scatolato. Il suo ultimo lavoro, prima della scomparsa nel 2004, fu Deposizione, una fusione in bronzo e corten per la piazza del Duomo di Pavia, il cui bozzetto fu regalato al Papa nel 2005.